Implantologia orale

L'implantologia orale è una modalità di trattamento indicata per sostituire gli elementi dentali mancanti o quelli a prognosi infausta. E' una terapia affidabile, con una elevata percentuale di successo, accettata dalla comunità scientifica e professionale internazionale, che non deve essere considerata come la soluzione ideale per tutti i casi di edentulia parziale o totale.

Esistono, infatti, diverse opzioni terapeutiche la cui scelta deve tener conto della situazione clinica del paziente e basarsi su un'attenta valutazione dei benefici attesi e dei possibili rischi. La realizzazione della riabilitazione implanto-protesica necessita di un intervento chirurgico e della costruzione di un manufatto protesico che, per essere eseguiti correttamente, richiedono l'uso di attrezzature idonee e tecnologia dedicata. Per il raggiungimento di un risultato ottimale il clinico deve verificare la presena dell'indicazione al trattamento o di eventuali controindicazioni, informare adeguatamente il paziente, fare le opportune valutazioni anamnestiche, diagnostiche e prognostiche, mettere in atto i necessari trattamenti preventivi e/o terapeutici capaci di ridurre il rischio di complicanze e, infine, applicare un corretto protocollo clinico. La chirurgia implantare deve essere eseguita in ambienti strutturalmente idonei con l'ausilio di apparecchiature tecnologicamente adeguate e di una strumentazione appropriata.

Indicazioni e controindicazioni alla chirurgia impantare Ogni metodica ha indicazioni e controindicazioni specifiche, evidenzia vantaggi e svantaggi nella sua attuazione e ha tempi di realizzazione e costi diversi. I costi della riabilitazione risentiranno inevitabilmente degli investimenti sostenuti dal professionista per assicurarne sicurezza e affidabilità nel medio e lungo periodo.

Le indicazioni elettive all'utilizzo della terapia implantare sono:
  • instabilità e/o mancanza di ritenzione di una protesi mobile;
  • instabilità e/o mancanza di ritenzione di una protesi rimovibile;
  • disagio psicologico associato alla condizione di portatore di protesi rimovibile;
  • riabilitazione fissa di edentulie parziali;
  • riabilitazione fissa di edentulie parziali intercalate da più elementi;
  • sostituzione di elemento/i in zona visibile;
  • sostituzione di uno o più elementi dentali compromessi;
  • sostituzione di uno o più elementi dentali in presenza di denti contigui sani;
  • sostituzione di uno o più elementi dentali contigui a pilastri protesici inaffidabili;
  • riabilitazione fissa dell'intera arcata.

Le controindicazioni assolute sono rappresentate da:

  • condizioni sistemiche del paziente che costituiscono un impedimento assoluto ad ogni tipo di procedura chirurgica orale da identificare in modo puntuale;
  • crescita scheletrica non completata.

Il ripristino di adeguate condizioni di salute dei denti e dei tessuti parodontali rappresenta la condizione indispensabile da raggiungere prima di sottoporre il paziente ad un trattamento implantare e consente di ridurre alcuni fattori di rischio per la sopravvivenza a lungo termine degli impianti.

L'adozione della riabilitazione implanto-protesica deve essere sempre presa in considerazione, nell'ambito delle opzioni riabilitative disponibili, quando si possa ipotizzare per il paziente un adeguato risultato funzionale ed estetico a lungo termine.

La chirurgia implantare deve essere eseguita con apparecchiature tecnologicamente adeguate e una strumentazione appropriata.

L'anamnesi medica permette di raccogliere informazioni sull'eventuale presenza di patologie sistemiche, sulle terapie mediche seguite e sugli stili di vita (es. inadeguata igiene orale e fumo di sigarette), che possono comportare un maggiore rischio per l'intervento chirurgico e/o per il conseguimento del successo implantare. L'anamnesi odontoiatrica, invece, consente di conoscere la storia di pregresse patologie orali, le cause della perdita degli elementi dentari e gli eventuali trattamenti odontoiatrici effettuati.

E' necessario che il paziente venga adeguatamente informato sulle proprie condizioni cliniche, sulle varie possibilità riabilitative e sui risultati conseguibili. Pertanto, il colloquio rappresenta lo strumento più importante e corretto attraverso cui il professionista può comprendere le esigenze e le aspettative del paziente, le motivazioni che lo indirizzano verso la riabilitazione implanto-protesica e il livello di collaborazione che può fornire alla soluzione riabilitativa prospettata. Il colloquio consente, altresì, di fornire corrette informazioni su problematiche cliniche, procedure chirurgiche e protesiche, vantaggi e svantaggi nei confronti delle altre opzioni terapeutiche, risultati raggiungibili e loro mantenimento nel tempo, eventuali rischi e possibili complicanze, necessità di controlli successivi, possibilità di insuccessi precoci e/o tardivi, modalità di intervento in caso di fallimento e criteri di corresponsabilizzazione del paziente.
La comunicazione verbale deve essere integrata da un consenso informato, preferibilmente scritto, nel quale si riassume quanto è stato detto al paziente.

Il trattamento riabilitativo implanto-protesico richiede una preventiva ed attenta valutazione diagnostica ed una adeguata progettazione protesica.

Una particolare attenzione deve essere rivolta ai pazienti che abbiano dimostrato suscettibilità alla malattia parodontale (storia di parodontite) e/o che presentino un'igiene orale inadeguata i quali, oltre ad essere opportunamente informati delle possibili complicanze e delle condizioni di rischio associate alla loro condizione, debbono essere motivati a praticare una corretta igiene orale e sottoposti agli indispensabili trattamenti dento-parodontali prima dell'inserimento degli impianti.

Una particolare attenzione deve essere rivolta all'eventuale presenza di patologie sistemiche, alle terapie mediche seguite e agli stili di vita (es.fumo di sigarette), che possono comportare un maggior rischio per l'intervento chirurgico e/o per il conseguimento del successo implantare.

Un volume osseo insufficiente è, tuttavia, una condizione molto frequente che, allo stato attuale, può essere compensato mediante tecniche idonee ad adeguare il volume osseo delle dimensioni implantari. Le tecniche chirurgiche di incremento osseo, in relazioni alle diverse condizioni cliniche, possono essere eseguite precedentemente o contestualmente al posizionamento implantare. In pazienti selezionati e in casi particolari, in presenza di una morfologia ossea non ottimale, è possibile ricorrere all'inserimento inclinato degli impianti, all'utilizzo di impianti di dimensioni ridotte o, nei casi di atrofia estrema, ad impianti che si adattano alla morfologia ossea residua. Queste procedure non possono essere applicate indiscriminatamente in tutte le situazioni cliniche.

Nelle zone prive di elementi dentari che devono essere riabilitate con implanto- protesi, è fondamentale la presenza di un sufficiente volume di osso residuo. Ora realizzabile e indicato, è possibile l'applicazione di tecniche di incremento dei volumi ossei prima o durante l'inserimento dell'impianto o l'uso di impianti di dimensioni, forma e inclinazione che si adattino all'anatomia ossea residua.

Gli impianti dentali sono “dispositivi medici” e, pertanto, devono possedere la certificazione che attesti i requisiti si sicurezza rispondenti alla compatibilità biologica e alle finalità funzionali ed estetiche per cui vengono utilizzati.

La certificazione indispensabile per la commercializzazione nel nostro Paese garantisce che le caratteristiche merceologiche dei materiali dichiarate dal fabbricante sono conformi allo standard richiesti dalla normativa comunitaria. In particolare, la comparazione, la selezione e la lavorazione delle materie prime (sia per gli impianti che per gli altri biomateriali di impiego implantare) devono rispettare gli standard internazionali e la Direttiva Europea 93/42 CE in termini di certificazione di origine, biocompatibilità, tossicità, allergenicità e sicurezza.

La progettazione e la realizzazione della protesi definitiva in implantologia orale rappresenta uno dei momenti più importanti per il conseguimento di un predicibile successo lungo termine. La precisione dell'interfaccia tra protesi ed impianti rappresenta un fattore fondamentale ai fini della risposta biologica e della prognosi a lungo termine della riabilitazione in quanto eventuali imprecisioni, irregolarità o gaps non solo facilitano l'accumulo di placca, favorendo l'insorgenza di infezioni e infiammazioni dei tessuti peri-implantari, ma possono anche compromettere la stabilità e la performance meccanica del sistema nel suo insieme.

Dopo una riabilitazione implantare, il mantenimento in salute dei tessuti peri-implantari e di tutto il cavo orale necessita di un corretto stile di vita, di una corretta igiene orale domiciliare e di controlli periodici professionali.

Il paziente deve essere opportunamente informato che l'inosservanza delle istruzioni di igiene domiciliare e dei richiami periodici professionali si associa all'aumentato rischio di complicanze infettivo-infiammatorie dei tessuti dento-parodontali e peri-implantari.